CROCIFISSI E LIBERTA’

BASTA AMARE DEI SIMBOLI, AMIAMO LE CREATURE VIVENTI

Dopo le varie manifestazioni conseguenti alla Sentenza di carattere solamente propositivo della Corte Europea, oggi arriva un ulteriore intervento del Papa Ratzinger a difesa di un diritto che nessuno ha mai tolto o pensato di togliere, ovvero quello di tenere simboli religiosi in una scuola che, per la sua funzione laica non dovrebbe apporre al suo interno alcun simbolo.

Purtroppo, per paura che la il Cattolicesimo, perda dei consensi che con il tempo, naturalmente stanno scemando, si fanno e si dicono cose che probabilmente risultano superflue e forse dall’ effetto contrario.

Ritorno a dire che la corte Europea non ha imposto mai di togliere il Crocefisso, ma semplicemente ha ribadito il principio che la scuola dovrebbe essere laica, e sia per un segno di giustizia, visto che al suo interno accoglie presenze multiculturali e multi religiose, sia per rispetto di tutti non dovrebbe esporre nessun simbolo religioso.

Purtroppo il principio semplice e chiaro di scuola Laica non viene mai accettato: si ritiene che una croce rafforzi la fede religiosa e riesca ad attrarre nuovi convertiti al cristianesimo. Niente di più sbagliato, visto che non fa altro che alimentare intolleranze e malumori maggiori quando qualcuno cerca di toglierla non per un capriccio esclusivo.

Peraltro una croce è un oggetto, e quando il Papa ci dice che bisogna amare un semplice oggetto come la croce e di contro la stessa chiesa ci invoglia a non attaccarci ai beni terreni va sicuramente in netta contraddizione.

Se la croce è simbolo di una religione, un nostro oggetto come per esempio una foto, può avere un valore più grande, come quello del ricordo, un ricordo che è vivo in noi perché lo abbiamo vissuto veramente e ne abbiamo prova.

Del Cristo come figlio di un Dio abbiamo solo testi e non prove certe, per chi è ateo come me Cristo è un uomo normale, un predicatore, che come tutti coloro che venivano presi per eretici di fronte al potere fecero una brutta fine.

La croce peraltro diviene un simbolo di morte e sofferenza, come a dire che è giustizia soffrire o morire e va esibito a chiunque un orrore di questo genere.

Non è un bell’ esempio quello che viene dato agli Italiani e dagli italiani stessi che sostengono una difesa abnorme e ingiustificata di un crocifisso che è un atto di violenza del potere contro un uomo normale che aveva commesso solo l’ unico errore di esporre liberamente le proprie idee, anomale rispetto a quelle di una maggioranza di persone che era contro di lui e ha voluto, assieme al potere la sua morte.

Il crocifisso non deve essere qualcosa di intoccabile, non ci attacchiamo a queste piccolezze, tutti quelli che credono veramente non hanno bisogno di simboli per farlo, e noi Atei non ci disturbiamo per la presenza o meno di un crocifisso di cui anche i cattolici stessi potrebbero fare a meno.

Non creiamo nessun tabù al contrario, tutto quello che rappresenta la religione deve rimanere in chiesa e nelle case dei privati e non nei luoghi scolastici e di lavoro, le nostre origini non vengono dalla Religione ma dalla storia e la storia Italiana non ha visto tramite la religione cristiana solo lustri, ma anche scelleratezze e atrocità, discriminazioni e assassini, guerre e lotte di potere, niente che valga un’ esaltazione così esasperata di un simbolo.

Riflettiamo e capiremo che un crocifisso in meno non distruggerà l’ identità Italiana.

CROCIFISSI E LIBERTA’ultima modifica: 2009-11-29T23:30:55+01:00da fletcher184
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2 pensieri su “CROCIFISSI E LIBERTA’

  1. Purtroppo con la classe politica che ci ritroviamo, la croce saremo costretti a portarcela addosso…

    Un saluto e finalmente uno scritto interessante, dopo i tanti “buoni cristiani” che si son presi a crocifisso in faccia…

    un saluto…

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