essere atei 2 per sergio e paolo

Essere atei significa non essere pinamente accettati dalle proprie famiglie che non capiscano il motivo per il quale dopo un battesimo, una comunione, si debbano avere idee così diverse e atteggiamente cossì particolari.
Ateismo non è satanismo, chi non crede in un dio e in Gesù non può mai credere in satana, demoni, santi spiriti o cose paranormali, difendere così tanto sia l’ esistenza di Gesù e dei suoi miracoli o degli apostoli o dei santi è proprio di un fondamentalismo senza senso.
L’ amore prescinde dalla religione, io so amare, so odiare, come tutte le persone normali a questo mondo e che non fingono buonismo per ipocrisia o finzione varia.
La verità non è e mai può essere una persona normale come Gesu’ o altri, la verità non la conosce nessun uomo e nessuna religione e mai nessuno potrà conoscere cose che la nostra fantasia concepisce troppo in abbondanza…
La pace si trova in se stessi, nella propria forza, la mia pace e la mia forza è la libertà di essere me stessa e li trovo la mia soddisfazione, se la vostra forza è nella religione nessuno mai ve la dovrà togliere, ognuno deve amar quel che vuole ma nessuno può rivendicare ad altri la giustezza dei condizionamenti che impone ogni religione o setta..
Non rincrescerti per me, caro Sergio perché non sarebbe gioia per me morire subito per conoscere un dio che non esiste.
Risvegliati, perché se pensi queste cose, quando morirai potresti essere veramente deluso e se dopo la morte esiste un’ anima (cosa che ritengo un’ altra delle tavolette che raccontano ai bimbi) forse rimpiangerai di aver vissuto poco e sempre in un’attesa di vedere quello che non c’ è, la tua vera vita che va goduta nella libertà coscienziosa e piacevole.
Alla fine ti dico questo: tu che condanni i saggi per essere manipolati da un ideale satana, dall’ alto della tua saggezza dammi la prova concreta che un dio esiste…….

essere atei 2 per sergio e paoloultima modifica: 2008-11-22T22:03:23+01:00da fletcher184
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3 pensieri su “essere atei 2 per sergio e paolo

  1. Secondo me dire che Dio esiste é come dire che non esiste.Noi non abbiamo nessuna prova nè della sua esistenza,nè della sua inesistenza.Se dico che Dio esiste,pur con una fede profonda,non ho ancora alcuna prova di ciò.Se dico che non esiste,nemmeno di ciò ho la prova.Perciò in base ai mezzi che noi umani abbiamo,la posizione più ragionevole è che noi non sappiamo e per ora non possiamo sapere con certezza nè la sua esistenza,nè la sua inesistenza.Conviene sospendere il giudizio,e dire “per ora non me ne frega niente”.Non vale nemmeno la pena fare quella famosa scommessa di Pascal:credere in questo modo vorrebbe dire credere in base alla convenienza, tanto,secondo Pascal,nella peggiore delle ipotesi non perdo nulla.Quindi conviene credere secondo lui.Ma che Dio sarebbe,se questo ammettesse nel suo bel paradiso gente che crede in base alla convenienza?oppure,per fare un discorso più umano:perchè essere ipocriti con sè stessi,credendo secondo la convenienza?se un Dio esiste,questo di sicuro accetterà credenti con una fede autentica,altro che scommessa di Pascal.Quindi,morale della favola:non sappiamo se credere o essere atei.E allora al diavolo tutti questi discorsi(per ora).Per ora siamo noi che facciamo le leggi.Siamo noi artefici dei nostri destini.Nella peggiore delle ipotesi,almeno abbiamo vissuto una vita piena di vitalità e pienezza delle nostre forze,e con coerenza.

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