PERCHE’ L EGEMONIA CULTURALE E’ A VANTAGGIO DELLA SINISTRA?

PERCHE’ L EGEMONIA CULTURALE E’ A VANTAGGIO DELLA SINISTRA?

In usa settimana fatta di brutte notizie come la dolorosa scomparsa del grande Mike, per Caltanissetta finalmente si apre una felice settimana e una piacevole Fine di Settembre, grazie alla clamorosa notizia del ritorno della Fiera Merceologica, giostre comprese, nella mitica Via Rochester, ovvero la sede dove tempo fa si teneva l’ esposizione e che assicura una maggiore accessibilità anche per le persone che, per vari motivi, hanno parecchi problemi a visitarla, e dell’ aspettativa di un piacevole settembre nisseno che si svolgerà finalmente nella nostra Piazza Garibaldi aperto dall’ immancabile concerto dei Tafano Broders mercoledì sera.

Detto questo, ribadisco tra le altre cose che Settembre rappresenta l’ inizio delle attività e quindi anche dell’ Attività Politica, che è iniziata alla grande con la presentazione della mozione del Senatore Lumia per le primarie del PD e che ora continua attraverso interventi e dibattiti sui giornali.

Ho riflettuto chiacchierando con amici e leggendo alcuni di questi commenti, uno tra tutti quello, molto interessante del Dr. Ruvolo, che cerca anche di trovare un senso al perché della lontananza dei cittadini alla politica.

Intanto voglio rafforzare il fatto che non solo ogni cristiano deve avere la possibilità di fare politica, ma anche ogni ateo, ogni buddista, ogni induista, ovvero tutti ci dobbiamo avvicinare alla vera politica, non quella del potere, della richiesta del consenso elettoralistico, dell’ interesse personalistico, ma la politica della costruzione di un mondo più favorevole alle nuove generazioni; a questo proposito si citava oggi una bella dichiarazione di De Gasperi che affermava: «Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. » .

In questa prospettiva noi dobbiamo essere statisti per garantire un futuro alle nuove generazioni e soprattutto interrompere questo processo di distruzione della natura, da parte dell’ uomo che non si vuol rendere conto dei danni che ha portato al nostro futuro.

Un dubbio ci viene, vero è che le vecchie ideologie sono finite, ma è rimasto qualcosa di più intrinseco, culturale che ci fa pensare che nulla sia cambiato rispetto alla vecchia condizione dell’ Italia di un tempo..

Ci troviamo di fronte ad una netta divisione culturale, e, anche se i partiti non corrispondono esattamente a questa spaccatura constatiamo che siamo di fronte ad una sinistra,a volte non tanto moderata e un centro destra, entrambi infarinati di cattolicesimo e con una similitudine di programmi elettorali; anche se si distinguono per una significativa diversità nell’ azione e nella fattività di chi è al governo.

In questa spaccatura se si osservano le situazioni della politica e della vita, si ritrova che quasi tutto il mondo della cultura e dello spettacolo, del giornalismo e di tanta, tantissima televisione è di sinistra, mentre pochi, nonostante il Capo del Governo sia stato il fondatore di Mediaset e della TV pubblica, sono di destra, perché questo?

Forse perché i politici, di origine comunista, pur di opporsi al PDL lo tacciano come fascista,anche per la presenza al suo interno di esponenti dell’ EX MSI , anche se questo non sarebbe politically correct; o forse perché Berlusconi ha fondato un partito nuovo (1994) che non può avere ideologia, ma è solo improntato alla forza del fare propria del Presidente del Consiglio, un industriale che è riuscito a creare dal nulla un impero televisivo e che molti hanno paura possa creare una nuova Italia, diversa dalla vecchia intasata da partitocrazia e lobbies sempre resistite al cambio di governi succedutosi in questi anni.

Paura, questa è la parola chiave, paura del nuovo. Questa paura del nuovo, fa si che tutti i poteri tentino di distruggere l’ azione di Berlusconi, tutto quello che sta facendo di buono con un’ azione di gossip al di la’ dell’ impossibile, facendo si che si porti l’ attenzione su argomenti inesistenti e falsati, o esageratamente modificati in maniera negativa.

Ecco perché la cultura di sinistra è il vecchio che l’ Italia continua a mantenere. Dobbiamo invece esaltare la cultura della correttezza, della non paura del nuovo, dell’ opposizione non per potere ma per il bene delle nostre generazione.

Non ci si dimentichi che la politica del fare è molto meglio della politica del pensare, delle ideologie e delle dietrologie.

Basta con il vecchio, l’ Italia deve rinascere con una collettività che si impegni, una collettività libera, che sappia giudicare se è giusto o sbagliato un provvedimento, di destra o sinistra che sia, ma per l’ utilità che possa avere per la collettività.

E’ finita l’ era dei vecchi partiti, e’ arrivata l’ era degli ITALIANI.

PERCHE’ L EGEMONIA CULTURALE E’ A VANTAGGIO DELLA SINISTRA?ultima modifica: 2009-09-12T23:30:40+02:00da fletcher184
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