Radio Radicale Addio??

NON CHIUDETE RADIO RADICALE

Quando è nata Radio Radicale, nel lontano 26 Febbraio 1976, non nacque per essere propriamente una radio di Partito, ma nacque con la reale intenzione e la proposizione di essere e fare non un servizio privato e di propaganda politica, ma un servizio Pubblico, informando i cittadini su quello che TUTTI i soggetti politici e pubblici decidono per la cittadinanza italiana.

Il suo Direttore, che è sempre stato Massimo Bordin, ha sempre operato con questa prospettiva, senza essere mai fermato dai numerosi tentativi di chiusura che lo Stato ha sempre minacciato, e riuscendo, grazie anche a proteste a volte originali a salvare la radio sempre in estremis.

Radio Radicale naturalmente ha sede a Roma, la sede politica per eccellenza, dove, oltre al servizio di interesse pubblico, che svolge in primo luogo trasmettendo integralmente le sedute del Parlamento, oltre alle varie conferenze stampa degli organi governativi e istituzionali in genere, e oltre alla trasmissione della maggioranza delle udienze dei maggiori processi di rilevanza sociale, svolge in minima parte anche un servizio al partito fondatore informando sulle attività della lista.

Radio Radicale cominciò la sua avventura in un appartamento del quartiere Monteverde a Roma, presso la Villa Pamphili, dove con mezzi di fortuna riuscì sin dall’ inizio a svolgere in piena efficienza la sua missione, quella di informare gli Italiani completamente e senza nessun interesse partitico, nel pieno principio democratico e liberale che contraddistingue la cultura dei seguaci della Lista Marco Pannella che diedero vita alla famosa Radio.

Inoltre anni di informazione hanno contribuito a fare di questa Radio un patrimonio storico e culturale, riconosciuto perfino dalla Soprintendenza della Regione Lazio, per la grandissima mole di materiale raccolto per integrare la programmazione, molto di questo, è da considerarsi materiale innovativo e controtendenza, come i Fili diretti con i politici dove viene data la parola agli ascoltatori, le interviste per strada, le rassegne stampa e Radio Parolaccia, ovvero una registrazione continua di chiamate degli italiani, che senza filtri potevano dire di tutto e di più su tutti senza nessun tipo di conseguenza, che servì agli organizzatori della radio per ingenerare una protesta contro i mancati finanziamenti che stavano causando un rischio chiusura della radio.

Adesso si ritorna al punto di prima, i finanziamenti concessi alla Radio rischiano di non arrivare con la grave possibilità che la radio chiuda dopo tanti anni di servizio vero verso i cittadini, e questo dipende tutto dall’ approvazione di vari emendamenti alla legge finanziaria del 2010, che molti esponenti politici ritengono inutili e tacciano come spreco di denaro pubblico.

Radio Radicale ha anche fondato un sito internet completo, che possiede una rubrica che per prima in Italia ha iniziato la pratica di giornalismo partecipativo dei cittadini.

Radio Radicale è la nostra storia ma il nostro presente di democrazia, perderla significherebbe avere un italia che non è più per gli italiani ma per la partitocrazia, quella partitocrazia che il Leader della LISTA PANNELLA, ovvero Marco Pannella ha sempre condannato.

Nell’ auspicio che con il nuovo anno l’ Italia non perda il nostro Tesoro di libertà e democrazia, il cui motto è (suggerito da Einaudi) “conoscere per deliberare” un augurio di una fine anno in pace e serenità

Radio Radicale Addio??ultima modifica: 2010-01-11T21:47:13+01:00da fletcher184
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