IL NOSTRO LAVORO, QUANTO VERAMENTE LO AMIAMO E FINO A CHE PUNTO CI SACRIFICHEREMMO PER MANTENERLO

IL NOSTRO LAVORO, QUANTO VERAMENTE LO AMIAMO E  FINO A CHE PUNTO CI SACRIFICHEREMMO PER MANTENERLO

 

 

Ci siamo mai chiesti quanto amiamo questo lavoro, e fino a che punto arriveremmo per non cambiarlo? Me lo sono chiesta io oggi, dopo un brutto incubo notturno riguardante non a caso il lavoro.

Questa notte ho sognato di essere licenziata perché i miei cari avevano deciso che non era questo il posto giusto per me e che dovevo fare la Maestra Elementare, cosa che a me non piace affatto anche perché non amo badare ai bambini. Ho un diploma Magistrale che non ho mai amato veramente ma che è stato scelto dalla famiglia, che, vista la mia ignoranza in materia e la mia grande insicurezza hanno scelto per me. Per fortuna, questa scuola non è stata così deleteria per me, perché mi ha dato molte capacità, tra le quali quella di scrivere e amare le arti, ma non era la scelta giusta per il mio futuro.

Io adesso non sono più adolescente, e sono sicura di me stessa al punto di dire che, dopo nove anni o quasi del mio lavoro, non ne sono affatto stanca anche se si cerca in tutti i modi di rendermelo un incubo, e anzi mi appassiona sempre di più da dire che mai e poi mai avrei intenzioni di lasciarlo.

Ritengo che nessuno può decidere che il lavoro che tu fai non fa per te, il lavoro è di chi lo fa, di chi lo ama, di chi vuole aiutare le persone che ti chiedono aiuto, del lavoratore che ci mette cuore e anima e nello stesso tempo dell’ Azienda che il lavoro te lo ha dato e che ti ha formato per tanto tempo perché tu potessi essere all’ altezza del compito affidato.

Perché rinunciare allora ad un lavoro che piace, perché qualcuno ti mette paura, o perché  in ipotesi ti dicono che è per il tuo bene, quando magari lo fanno perché vogliono liberare un posto che è ambito da altri,  che desiderano il tuo lavoro.

Ritengo che si debba combattere per il proprio lavoro,non si debba mai rinunciare ad un lavoro che piace, e decidere autonomamente della propria vita senza permettere che altri ti plasmino e decidano per te.

Non permettete ad altri di dirvi che questo lavoro non lo meritate, perché avete un carattere particolare, perché siete troppo liberi, perché come me amate scrivere e denunciare ciò che non và, non permettete a nessuno di giudicarvi nemmeno a parenti, amici, vicini, colleghi, alla vostra intera città, nessuno può giudicare il vostro lavoro.

E’ brutto quando le persone creano le condizioni per farti stancare del tuo lavoro che ami, al punto da avere gli incubi notturni.

Sarebbe altrettanto brutto rinunziare al lavoro che ami e ricominciare daccapo, a causa di qualcun’ altro con un lavoro che mai e poi mai avresti voluto fare nella tua vita, io mai e poi mai accetterei di cambiarlo con un lavoro che mi possa offrire maggiori possibilità economiche ma minori soddisfazioni personali.

Io personalmente, AMO il mio lavoro e sarei disposta a far guerra a chiunque me lo voglia togliere, non sono tipo da follie, quindi anche se mi screditassero in qualsiasi modo non fuggirei mai da questa città, nemmeno per amore, non sono il tipo da sacrificare la mia vita per un uomo, chiunque esso sia. Non lascerei mai né il lavoro, né mia madre, né la mia casa sebbene qualcuno in città fa di tutto per farmela lasciare, anche a costo di farmi sembrar pazza, visto che l’ idea è di fare del Centro Storico una Struttura Alberghiera spodestando molti residenti come ho per sfortuna letto in uno dei programmi elettorali dei candidati a sindaco.

Amiamo il noi stessi allora , non lasciamo che altri ci condizionano o decidano per noi, non ci facciamo plasmare o ricattare, e poi ricordiamoci che  un lavoro che piace ci accompagna la nostra esistenza, un lavoro che odiamo semplicemente, la distruggerebbe..

IL NOSTRO LAVORO, QUANTO VERAMENTE LO AMIAMO E FINO A CHE PUNTO CI SACRIFICHEREMMO PER MANTENERLOultima modifica: 2009-05-26T22:44:36+02:00da fletcher184
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