LIBERTA’ ELETTORALE, VOTO DISGIUNTO E FIDUCIA NELL’ ELETTORATO

LIBERTA’ ELETTORALE, VOTO DISGIUNTO E FIDUCIA NELL’ ELETTORATO

 

In questo periodo sono migliaia i commenti che si possono fare sui risultati del primo turno delle elezioni amministrative, ma di tanti legittimi argomenti, quali l’ astensionismo, la vittoria personale di Ruvolo o la sconfitta inaspettata dell’ uscente sindaco Messana alle Europee, voglio aprire una riflessione su di una usanza in voga  per la stragrande maggioranza di chi si candida, specie come consigliere comunale, ovvero quella del controllo del voto.

Un cittadino che vota alle amministrative, quando vota un candidato Sindaco, lo fa per i suoi programmi, per i suoi trascorsi amministrativi qualora ce ne siano, per la competenza e per le proprie idee politiche; d’ altro canto quando votiamo un candidato consigliere comunale, a tutte le caratteristiche nominate sopra facciamo precedere l’ amicizia, a volte la parentela e comunque la conoscenza personale del candidato, cosa che quindi presuppone  un rapporto fiduciario particolare.

Questa fiducia che il cittadino pone nel candidato consigliere che decide di votare, purtroppo, non viene molto ricambiata dagli stessi candidati, i quali, decidono, non fidandosi della promessa, dell’ impegno comunicato loro, alla fine degli scrutini di controllare, facendo poi un terzo grado su quale sia la sezione del voto, se il voto effettivamente risulta o se l’ elettore ha tradito la propria promessa.

Parlandone, mi si diceva è normale, “cosi fan tutti”, quindi va bene, ma la cosa non mi ha convinto tanto per vari motivi: per prima cosa la promessa di voto non è obbligo di voto, fermo restando il carattere del cittadino, nessuno può costringere una persona a rispettare la propria promessa, proprio perché deve prevalere la libertà personale e il segreto dell’ urna (Costituzione Italiana: Il voto è personale, libero e segreto), nemmeno in cambio di favori materiali o altro altrimenti si incorrerebbe nel reato di voto di scambio (io ti do il voto in cambio di un lavoro o di un avanzamento di carriera), poi è un offesa personale poiché significa che non ci si fida dell’ amico, dell’ elettore, e lo si vuole magari controllare per vedere se, in caso di doppio voto (sindaco e preferenza) si è votato il candidato sindaco che veniva proposto.

Si prenda per assurdo che un candidato consigliere in una sezione n. 0 prenda un solo voto, nella nostra situazione c’ era la possibilità di voto disgiunto, anche se pochi ne erano a conoscenza,  ovvero si poteva votare per un sindaco di destra e un consigliere comunale di sinistra e il voto sarebbe stato valido, quella persona candidata, consultando l’ unico elettore che lo aveva votato avrebbe scoperto che l’ elettore ha votato per il sindaco contrario a quello che lui sosteneva, e che magari l’ elettore non voleva per educazione rivelare di non voler votare. Una specie di controllo in piena regola, un’ intercettazione gratuita che viola tutti i principi della costituzione e della buona educazione, ma soprattutto di quella fiducia che noi diamo sempre a tutti i politici e che così viene ricambiata.

La classe politica va indietro, ecco perché l’ Italia non riesce a risorgere come sperava il Presidente Scalfaro, spero solo che ci si renda conto che gli Italiani non sono solo ELETTORI ma anche PERSONE con un cuore, una dignità e una propria coscienza.

LIBERTA’ ELETTORALE, VOTO DISGIUNTO E FIDUCIA NELL’ ELETTORATOultima modifica: 2009-06-12T23:13:15+02:00da fletcher184
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