LE CAMPANE DEL VILLAGGIO NISSENO
Dopo la corretta polemica per le brutture della Nuova Piazza Garibaldi, tra le quali spiccano anche gli orrendi lampioni, la novità di questi giorni è dovuta a degli strani oggetti posizionati ai bordi della Piazza Garibaldi, collocati allo scopo di delimitarne i confini.
Sono degli strani oggetti di gesso bianco, delle campane con anello di presa nella loro parte superiore, bianchi come il latte, a simboleggiare la chiusura del centro storico. Un po’ danno l’ impressione di campane, un po’ sembrano mezze uova di struzzo, un po’ la piazza da un’ impressione fantasmatica con tutto quel bianco attorno.
Ci chiediamo? Quanto sono costate queste orribili fattezze, non erano meglio delle fioriere di gesso lavorato e decorato, ma con una forma più gradevole e confacente ad una Piazza, che ha un suo valore di storicità.
A volte le cose semplici sarebbero le migliori, intanto si continua a spendere soldi per le brutture, mentre ci si ritrova a vedere una città con tante strade dissestate, alcune asfaltate ex-novo ma rovinate e puntellate di mala maniera (come la via Conte Testasecca).
Inoltre molti restauri malfatti, stanno cominciando a far vedere il loro esito contorto, espellendo la verniciatura e a volte danneggiando l’ intonaco ( come la chiesa del Collegio).
In questo frangente, si deve in ogni modo condannare l’ azione riprovevole fatta in Piazza, dove, incurante della somma spesa per riparare l’ impianto idraulico che portava acqua alla fontana del Tritone, questo è stato manomesso e guastato irreparabilmente rendendo impossibile il funzionamento idrico della fontana stessa.
Comunque, tra le altre cose, si potrebbe dare maggior lustro a questa città restaurando e utilizzando Palazzi come la caserma di Capitano Franco Enrico e il Palazzo in viale della Regione 42-44 adibito in vecchia data ad istituto scolastico, un idea sarebbe adibirli a centri di ritrovo per giovani, per rendere questa città ancor più piacevole alle nuove generazioni.
Tante piccole cose ci sono da sistemare in questa città, ma non dimentichiamo che il primo pensiero va al problema acqua, che riguarda la salute dei cittadini, e un pensiero finale va ai cittadini: è l’ ora che tutti noi siamo protagonisti del cambiamento, dobbiamo lottare per la nostra città e il futuro delle nostre generazioni.