INQUINAMENTO E RICICLAGGIO OGGI
L’ argomento è troppo generico perché coinvolge tante situazioni del nostro Paese e della nostra città, ma è bene ogni tanto fare i punti di alcune situazioni e chiarire cose che chiare non sono e per cui poco si combatte.
Un primo punto che dobbiamo valutare è quello della raccolta dei rifiuti, un grosso peso per i comuni della Sicilia che a volte, per non dire spesso, a causa della creazione e del dispendio generato dagli ATO non è riuscita a far fronte a quell’ esigenza di pulizia e igiene che è necessaria in qualunque paese civile, anche del mondo. In questa brutta situazione scopriamo oggi, addirittura, essere CHICAGO, grande città degli Usa, che si è trovata di fronte ad una carenza di liquidi che ne ha determinato i problemi di pulizia e raccolta.
A questo problema si affianca una considerazione, quando parliamo di spazzatura parliamo dei rifiuti umidi e dei tre soggetti della raccolta differenziata, ovvero vetro, carta e plastica ( e i cd rifiuti speciali come medicine, pile e olio esausto), ma nessuno pensa ai cosiddetti rifiuti ingombranti come Elettrodomestici e elettronici: dove vanno a finire questi rifiuti, almeno a Caltanissetta, io una risposta l’ avrei; finiscono praticamente sotto casa mia, dove stamane ho scoperto che qualcuno ha gettato un TV color rotto, in alternativa ai soliti sacchi furtivi di spazzatura, che alcuni gettano nelle traverse per pigrizia di affrontare altri 3 o 4 metri per raggiungere i contenitori.
Come mai non esiste qui un luogo dove raccogliere elettrodomestici usati, e materiare di elettronica (quello più inquinante)? Sarebbe comodo e darebbe un servizio utile alla città, visto che i materiali si potrebbero rigenerare.
Si parla tanto di nucleare per ottenere nuove fonti di energia e rigassificatori (come quello che Porto Empedocle dovrebbe avere a breve, nella speranza che non deturpi il paesaggio del Porto, zona che lo dovrebbe accogliere) senza considerare le scorie che nel primo caso verrebbero prodotte, mentre nel secondo caso si assisterebbe ad un inquinamento chimico dei mari ( i rigassificatori producono acqua fredda (inquinamento termico) e ipocloriti di sodio (inquinamento chimico) che vanno trattati prima di essere gettati in mare),
e penso al danno che ne riceverebbe soprattutto il l Mediterraneo, dove per vari motivi anche la fauna sta scomparendo, per il nostro pesce un tale inquinamento darebbe il colpo di grazia.
Nessun divieto, quindi ma tanta attenzione, perché si creino misure che impediscano a queste fonti di aggiungere danno al danno già creato dalla noncuranza dell’ uomo, si predispongano zone di smaltimento e si ricicli al massimo anche per guadagnare in salute per il nostro futuro.