GIUSTIZIA BREVE E GIUSTA O LUNGA E SBAGLIATA?
La giustizia in Italia è risaputo, non essere la migliore, sia per la lentezza, che per la poca disponibilità delle risorse disponibile, che per le ingiustizie causate da tutte queste cose messe insieme.
Purtroppo abbiamo ogni giorno le prove che questa giustizia non funzioni, una fra tutte il PROCESSO MANNINO.
Diciotto anni dove tra aule e dibattiti, tra pentiti e capomafia e si dibatte su una “sicura” colpevolezza di un uomo, un politico, che avendo già la veneranda età di 70 anni, rischiava seriamente di non conoscere la verità se invece di 18 anni la sentenza fosse durata molti anni in più come spesso capita.
E alla fine, qual’ è il verdetto: “ Innocente” , conclusione, 18 anni di tormenti, detenzione e sofferenze che nessun risarcimento può sicuramente colmare. Anni di vita che nessuna giustizia ti può restituire e allora, in questo frangente perché contrastare il PROCESSO BREVE.
Il PROCESSO BREVE è una garanzia per dare una svolta al sistema giudiziario:
– Processo breve significa, smaltire la mole infinita di processi che in Italia dimorano nelle aule di giustizia.
– Processo breve significa ridurre le inutili sofferenze per i presunti innocenti e accelerare la condanna dei colpevoli
– Processo breve significa meno spese per i tribunali
– Processo bene significa una giustizia più giusta
Sarebbe anzi auspicabile una riforma simile per il processo civile, vista la totale impossibilità di ottenere giustizia dalle cause civili, situazione che in altri paesi europei non esiste.
Finalmente il Governo ha preso la decisione giusta, ma ancora serve tanto per la nostra giustizia.
Non accettiamo che criminali vengano liberati perché scade il periodo di carcerazione preventiva, non accettiamo che la giustizia dimentichi chi è morto per combattere la mafia e non dimentichiamo tutte le vittime del terrorismo che si rivoltano sulla tomba quando famosi terroristi diventano famosi scrittori o giornalisti.
Vogliamo una riforma completa della giustizia