CRONACA DI UNA DIRETTA A RADIOCL1

Ci sono situazioni nelle quali non si riesce ad accettare le soluzioni che ti propongono, pertanto, la disperazione ti porta a cercare soluzioni alternative che nessuno mai forse ti consiglierebbe, ma che potrebbero magari riuscire a migliorare o condizionare positivamente la situazione grave nella quale ci si viene purtroppo a trovare. Le soluzioni che ti arrivano servono innanzitutto a sfogarti, a rendere pubblica una situazione che è privata (ma non tanto visto che magari altre persone potrebbero ritrovarvisi) in via principale, e che alla fine, pubblica lo diventerà di conseguenza.

Allora vista la situazione grave di casa mia, il caro Direttore di Radio CL1, Pippo Grosso, vedendo la mia disperazione, mi ha proposto di raccontare tutto alla Radio, riconoscendo che si era configurato un serio problema di ingiustizia, creato dalle macchinose e contorte procedure giudiziarie.

Accettata la proposta, mi reco giorno 12 Febbraio 2010 nella sede di Radio CL1, emozionata e curiosa di vedere anche la redazione radiofonica che non ho mai avuto il piacere di visitare.

Entro in questa piccola ma accogliente redazione dove ritrovo oltre alla segretaria il famoso conduttore nisseno (radiofonico e televisivo) Maurizio DiLiberto, al quale spiego sinteticamente il problema da trattare e organizziamo la scaletta.

Arriva l’ ora fatidica della mia intervista, dopo aver commentato le ultime notizie e fatto partire uno stacco pubblicitario, arriva il mio momento e il Dr. Diliberto mi fa entrare nello studio di Messa in onda, dove mi spiega tutto il funzionamento per la regolazione dell’ audio e l’ utilizzo della cuffia radiofonica. Ci separa un vetro, un vetro che vede da un lato me, seduta su un alto sgabello e appoggiata ad una base colma di tasti, indossare una cuffia dove sento la radio e la voce del Dr. Diliberto , dall’ altro lato il conduttore Diliberto a dirigere tutte le fasi della conversazione.

Sono contenta innanzitutto per come è andata la trasmissione, anche se purtroppo non è riuscito ad essere mandato in onda l’ intervento del mio avvocato che non è stato rintracciato dalla redazione.

Sono soddisfatta principalmente perché l’ emozione, come mi succede spesso, in una diretta dove non ho letto nessun appunto, nessuna carta di appoggio, non mi ha ammutolito e sono riuscita anche a non bloccarmi nei vuoti di trasmissione, quando, non riuscendo a rintracciare l’ avvocato mi si chiedeva di continuare a dettagliare i fatti che avevo già concluso di raccontare.

Sono contenta perché non ho dimenticato nulla di quello che potesse servire a chiarire la situazione e le colpe, sono riuscita a non farmi scacciare da una diretta che, se usata male poteva anche essere negativa nei miei riguardi.

Sono contenta e ringrazio ancora il Dr. Grosso, il Dr. Diliberto e tutta RADIO CL1 per l’ opportunità offertami, principalmente per cercare di ottenere un minimo di giustizia dopo 30 anni di guai.

E’ stata una esperienza unica a livello mediatico, dopo la precedente presentazione televisiva di vari TG, in una TV locale, che però venivano registrati e quindi erano meno soggetti ad errori e ansie, anche perché è nata con l’ unica intenzione di risolvere una situazione di INGIUSTIZIA GRAVE, e non per diventare famosa o simile, per quello, sono dell’ idea che non vadano mai utilizzati i problemi personali, per quanto gravi possano essere, la soluzione mediatica è solo un mezzo estremo per risolvere la grave situazione, non è la grave situazione un mezzo per diventare famosa, questo ci tengo a precisarlo prima che qualcuno pensi il contrario di me e della mia scelta.

Mi auguro che tanti nisseni abbiano seguito, in un periodo nel quale si discute di processo Breve in ambito penale, penso che si debba aprire una discussione anche in ambito civile, onde evitare ingiustizie come quella nella quale sono coinvolta io e che è stata oggetto della trasmissione radiofonica